Non è tanto la fiamma tricolore impressa nel simbolo del partito della Meloni che deve preoccupare - benché essa non risalga al regime mussoliniano, proviene comunque dal MSI di Almirante e dunque una relativa continuità con la vecchia ideologia fascista c'è, eccome. E' da temere piuttosto il "fuoco" che questa signora sprigiona come un novello draghetto ad ogni comizio che fa; l'ossessione che mostra contro tutto ciò che ella continua a definire di "sinistra", quasi sempre a sproposito; il riesumare temi tradizionali cari alla mentalità fascista, dalla natalità (solo italiota, ovviamente) che deve aumentare all'attenzione verso il mondo rurale, dai blocchi navali fino all'orribile proposta di dare sepoltura ai feti (aborti spontanei compresi, chiedo? e se no, perché no? non sono "vita" in formazione anch'essi?). E sorvoliamo sulla triade sacra: "Dio, Patria, Famiglia", in ritardo di un secolo e che oggi fa ridere i polli.
Questo "fuoco" non è certo il fascismo storico che l'Italia ha conosciuto, ma lo rieccheggia, anche sul piano prassico - si confronti la mascella del Duce con gli occhi spiritati della neo-ducessa durante i rispettivi discorsi infiammati! Si tratta di un furore che uno deve avere dentro, nel profondo del suo essere, ed è questo che dovrebbe allertare gli Italiani che però, a quanto pare, se ne fregano.
Possiamo solo sperare che si tratti di un fuoco di paglia!
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