Ci perseguita da anni, e in particolare in occasione delle elezioni, la questione dei migranti e degli sbarchi e dell'accoglienza o del respingimento e tutta la papardella connessa. Da un lato gli (im)prenditori necessitano di manodopera a buon mercato dalla quale anche la nazione trae beneficio, dall'altro il popolo minuto protesta sentendosi "invaso" da spacciatori, nullafacenti, "razze" estranee che non vogliono integrarsi. I politicanti destrorsi sono sempre prontissimi a cavalcare lo sdegno popolare, ma naturalmente non possono andare contro i desiderata degli industriali e dei coltivatori. Quelli di centro oscillano tra un'accoglienza umanitaria generalizzata e una gestione emergenziale delle migrazioni. Sembra che non ci sia soluzione a questo problema. E infatti, per un verso non c'è davvero, mentre per un altro verso essa è molto semplice. Le migrazioni di massa non si possono fermare, se non tramite genocidi. Questo è vero sia storicamente
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